Bene il riconoscimento dell’infermiere di famiglia o comunità come figura professionale centrale nella medicina territoriale del futuro, ma ora serve accelerare sulla formazione

Sanità, Arboscello (PD): “Bene il riconoscimento dell’infermiere di famiglia o comunità come figura professionale centrale nella medicina territoriale del futuro, ma ora serve accelerare sulla formazione”
“Bene il riconoscimento della centralità del ruolo da parte dell’assessore Gratarola dell’infermiere di famiglia o comunità per la medicina territoriale del futuro, ma ora occorre non perdere tempo nella formazione professionale.
Dovranno essere circa 500 gli infermieri formati a giugno 2026, ma a oggi ne sono previsti in formazione solo 150/200. Non c’è da perdere tempo.
Non si può correre il rischio che al momento della messa a regime del funzionamento delle Case e Ospedali di comunità manchino le figure professionali che avranno un ruolo fondamentale nel funzionamento di strutture necessarie a rafforzare la medicina territoriale”, così il consigliere regionale del Partito Democratico e vicecapogruppo PD in Regione Roberto Arboscello, dopo la risposta in aula alla sua interrogazione sulla formazione degli infermieri di famiglia o comunità

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