Dimensionamento scolastico: Piano ingiusto e sbagliato. Centrodestra sordo alle richieste del territorio e irrispettoso del lavoro che tante scuole stanno facendo per migliorare l’offerta didattica e formativa

 

Dimensionamento scolastico, Natale e Arboscello (PD): “Piano ingiusto e sbagliato. Centrodestra sordo alle richieste del territorio e irrispettoso del lavoro che tante scuole stanno facendo per migliorare l’offerta didattica e formativa”

“Il piano di ridimensionamento scolastico presentato ancora ieri in commissione rimane completamente sbagliato, ingiusto e con trattamenti diseguali fra le province. La maggioranza si è presentata e ha confermato un emendamento mai condiviso con i territori e le scuole Un Piano scritto senza nessuna logica didattica e ascolto dei territori”, dichiarano i consiglieri regionale del Partito Democratico Davide Natale e Roberto Arboscello, dopo la commissione di ieri sul dimensionamento scolastico.

“Nonostante le richieste dei sindaci, dei docenti e delle famiglie che ieri in commissione hanno chiesto un ulteriore incontro per rivedere il ridimensionamento nella provincia di Savona, i consiglieri  regionali Russo, Bozzano e Mai – di cui due savonesi – si sono arrogati il diritto di decidere le sorti di due istituti scolastici

con un emendamento che non solo certifica il fallimento del piano di ridimensionamento scolastico, come più volte denunciato, ma peggiora una situazione già critica. Un’azione gravissima, che conferma l’indifferenza di questo centrodestra ai bisogni di studenti, docenti e territori”, aggiunge il consigliere regionale e vicecapogruppo PD in Regione Roberto Arboscello.

“Non avevamo grandi illusioni che la situazione potesse cambiare – rincara il consigliere regionale del PD Davide Natale – perché la stessa assessora Ferro in commissione ha sempre dichiarato che ciò che conta sono i numeri da dare al Ministero e non il progetto dietro quei numeri. Ma il dato ancora più grave è che per la provincia di Spezia – oltre all’assenza del presidente della Provincia, che ha abdicato dal difendere il suo territorio –  che dei quattro accorpamenti in meno previsti nel Milleprororghe, tre sono stati concessi a Genova e uno a Savona, quando doveva esserci una suddivisone equamente distribuita sul tutto il territorio ligure”.

“Siamo di fronte a un piano vergognoso e continueremo a dare battaglia, perché il mondo della scuola non può essere trattato in maniera ragionieristica e soprattuto va tenuto in considerazione la tutela degli interessi generali di tutta la Regione e non soltanto di una parte di essa. Ci sono realtà a Spezia, come a Savona che hanno visto accorpamenti senza logica e altri evitati solo perché avevano una protezione politica. È un piano non equo nella divisione territoriale e non irrispettoso del lavoro che tante scuole stanno facendo sul territorio per migliorare l’offerta didattica e formativa”, concludono Natale e Arboscello.

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