La giunta svende i beni del demanio civico sanando l’occupazione con una sanatoria

Ambiente, Rossetti e Natale (PD): “La giunta svende i beni del demanio civico. Dietro la legge regionale per sanare l’occupazione dei terreni a uso civico c’è di fatto una sanatoria”

“L’articolo 15 della Legge regionale n. 21 del 2021 per sanare l’occupazione senza titolo o senza valido titolo di beni del demanio civico, così come è stato formulato, è una sanatoria bella e buona senza alcun criterio di valutazione.
La Giunta regionale ligure, presieduta da Toti, in questo modo svende e autorizza l’occupazione illegittima di un bene pubblico tutelato dallo stato, danneggiando le comunità locali titolari dei diritti di uso civico e il territorio. Per la norma basta un semplice accordo stragiudiziale, tra il privato occupante e il Comune, e l’abusivo diventa legittimo proprietario. La norma premia chi ha occupato abusivamente un terreno di tutti e il premio diventa doppio se quel bene è situato in zona strategica e di pregio. Tutto questo è stato deciso senza una conoscenza puntuale del fenomeno sul territorio regionale e delle conseguenze dell’applicazione della norma. Prima di una scelta come questa sarebbe stato utile fare un censimento basato su dati oggettivi, individuando le criticità e le situazioni più incagliate che necessitavano un intervento.
In questo modo, invece, quanto verrà fatto rischia di diventare un premio a chi si è appropriato di beni pubblici in modo improprio, togliendoli magari ad altri”, così i consiglieri regionali del Partito Democratico Pippo Rossetti e Davide Natale che si faranno sostenitori dell’iniziativa, assunta dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), nei confronti del Governo di ricorrere alla Corte costituzionale per bloccare questa legge e impedire la sanatoria delle occupazioni illecite e abusive dei terreni a uso civico, terreni che nei fatti sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e imprescrittibili e tutelati ex lege con il vincolo paesaggistico.
“La nostra contrarietà – concludono i consiglieri – l’abbiamo già manifestata in Consiglio Regionale e la ribadiamo in questo momento. Alla luce dei fatti siamo preoccupati di quanto sta emergendo: in alcuni territori si sta assistendo alla chiusura di controversie che durano da anni con la conseguenza di un grave danno per la comunità. Bisogna intervenire con urgenza per fermare al più presto questa procedura”.

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