Parco Portofino, Garibaldi (PD): “Il governo asseconda la Regione e dà il via libera ad un Parco minuscolo, escludendo Comuni che volevano farne parte. Un regalo di Toti alla Lega, per ottenere il terzo mandato, ma è l’ennesima occasione persa per lo sviluppo della Liguria.”
“Oggi il Governo dà l’ok alla proposta della Regione di un Parco ‘francobollo’. Ancora una volta non si rispettano la volontà dei territori e si escludono dal Parco i Comuni – Rapallo, Zoagli, Coreglia, Chiavari – che avevano chiesto di farne parte; uno schiaffo allo sviluppo verde e sostenibile del Tigullio e della Liguria. In questo modo Toti fa un regalo alla Lega contro la volontà degli stessi sindaci, anche di centrodestra, e produce un danno alla Liguria che merita un Parco Nazionale di dimensioni e di prospettive adeguate. Non c’è nessuna ragione tecnica per accettare e giustificare una scelta di questo tipo, ma c’è solo un’imposizione politica della Lega a cui Toti ha ubbidito”, così il capogruppo PD in Regione Liguria Luca Garibaldi.
“Toti, per cercare di ottenere il terzo mandato, ormai sta diventando l’esecutore delle volontà dei suoi alleati: prima consente di costruire sugli argini del Bisagno per accontentare Bucci che vuole fare lo Skymetro, poi accoglie il rigassificatore in Liguria per accontentare Fratelli d’Italia che non lo vogliono a Piombino e ora si sottomette alla Lega proponendo al Governo di ridurre il Parco di Portofino a un Parco francobollo, il più piccolo d’Italia. Quanti pezzi di Liguria svenderà ancora, a quali richieste si piegherà ancora?”, si domanda Garibaldi.
“Intanto per la Liguria e per il Tigullio sarà l’ennesima occasione persa. Le mancate scelte in questi anni hanno fatto perdere oltre 100 milioni di euro di potenziali finanziamenti alle aree protette: cercheremo di contrastare questa decisione in tutti i modi, perché riteniamo che un Parco Nazionale, davvero tale, sia un’occasione unica per il territorio che non può essere bloccata da ragioni di spartizioni politiche e da ‘accordicchi’ di bassa lega”, conclude Garibaldi.